di Toni Balbo
La politica ha da sempre diviso le comunità in parti contrapposte fra chi la pensava, in modo più o meno consapevole, in una maniera anzichè in un’altra.
A Leinì abbiamo notizia (Paviolo) che durante la Rivoluzione francese la popolazione si divise fra “Brandisti” e “Giacobini”. I primi erano per il Re (realisti), i secondi per la Repubblica.
Verso la fine del 1800 dal diario di Secondo Cravero apprendiamo che i partiti a Leinì erano due: il clericale e il popolare.
Anche allora si faceva propaganda per convincere gli elettori: i parlamentari del gruppo più vicino alla Chiesa, regalavano piatti in ceramica con raffigurate scene di politica elettorale.
Due di questi piatti mi sono stati segnalati da un nostro concittadino e questa è la fotografia (clicca sopra per ingrandire):
Sul retro la scritta: “Giro elettorale – Soc. ceramica italiana”.
Del 1925 la tessera di adesione al Partito Popolare Italiano di un leinicese con la firma a timbro del Segretario politico De Gasperi.
Del 1946 la tessera del Partito Socialista Italiano, sezione di Leynì, recante la firma a timbro del Segretario Nenni.