di Toni Balbo
Anche in materia di orchi, gnomi, fate e altre figure leggendarie, Leinì non ha rivali.
Era circa la metà degli anni 50 del secolo scorso quando, in occasione di una delle prime gite in bicicletta con le mie sorelle, dopo ben un chilometro e mezzo, vediamo in mezzo ai prati un fabbricato moderno tutto bianco e con il tetto piano. Già questo fatto, abituati noi a vedere solo case e cascine con i tetti spioventi coperti di coppi, ci apparve come inusuale e fantastico. Il portoncino di ingresso era fatto con doghe a lisca di pesce dipinte alternativamente di verde scuro e verde chiaro, anche gli altri serramenti erano dipinti così. Ma c’è di più, alla ringhiera di un ampio terrazzo rivolto a mezzogiorno era stesa una pelle di tigre! Continua a leggere La casa delle fate a Leinì