Redazionale Due

La Barbacana e la Cipolla di Leinì

Come è noto ai lettori de “La storia minore di Leinì”, La Barbacana ha dato inizio nel 2008/9 alla riscoperta e al conseguente rilancio della coltivazione della varietà locale di cipolla, molto apprezzata in passato dai leinicesi.
Grazie all’intraprendenza di alcuni pionieri, oggi si contano tre aziende agricole che producono l’ortaggio e una associazione di promozione sociale chiamata “Semi Seri”, che si occupa, insieme alla associazione locale di “Libera”, della coltivazione dei terreni confiscati alla criminalità organizzata, anch’essa impegnata nel progetto.
La Barbacana segue con interesse lo sviluppo di questa nuova attività dell’economia leinicese ed è in grado di fare un aggiornamento sull’andamento del settore.
L’annata del 2015 è iniziata con un maggio piovoso che ha impedito un trapianto tempestivo della “cipolletta”, è seguito un giugno buono dove la coltivazione ha avuto modo di svilupparsi bene, a luglio è iniziato un periodo di caldo molto intenso e lungo che, nonostante l’irrigazione di soccorso, ha “bruciato” le tenere foglie della cipolla. Lo sviluppo si è così arrestato e alla raccolta il prodotto si è presentato sano ma di piccola taglia.
Ora inizia il lavoro di cernita, pulitura e selezione dei bulbi per la destinazione al consumo del prodotto fresco e di quello dedicato alle conserve (confettura, agrodolce e condimento).

Toni Balbo – agosto 2015

Redazionale Uno

È tornata a scorrere un po’ d’acqua ne La Barbacana per far crescere ancora La Storia minore di Leinì

Dopo più di due anni dall’ultima uscita de “La storia minore di Leinì”, abbandonata la tipografia e l’edicola per i costi troppo alti, torna sul web la raccolta di notizie storiche, rigorosamente inedite, sul vivere quotidiano dei leinicesi di tutti i tempi.
Chiunque può concorrere alla pubblicazione degli articoli inviando il materiale all’indirizzo e-mail posta@labarbacana.it.
Invito ancora tutti i leinicesi a rovistare nei bauli dimenticati in solaio, nei cassetti dei vecchi comò, nei posti più nascosti e reconditi della propria casa per “riportare alla luce le testimonianze dei nostri avi, ai quali va il nostro riconoscimento per averci concesso l’onore di poter esistere ora”.

“I ricordi non sono indispensabili per vivere, ma vivere senza ricordi è come non esistere”

Toni Balbo – luglio 2015