di Toni Balbo
Sovente, quando vado nella chiesa parrocchiale di Leinì, mi soffermo a rimirare la pala d’altare di Defendente Ferrari che rappresenta “L’adorazione dei Magi”, anche chiamata “L’Epifania”.
La tavola, posta sopra la porta della sagrestia in fondo alla navata di destra, non è nella posizione migliore per una visione ottimale: si trova troppo in alto, la distanza e i riflessi della luce impediscono la percezione dei particolari. Sì, perché la bellezza del dipinto sta soprattutto nei particolari.
A volte io faccio così: quando vado a visitare mostre o musei porto un binocolo e, a costo di apparire ridicolo, guardo i dipinti da qualche metro di distanza con lo strumento. I vantaggi sono importanti: vedo dei particolari che altrimenti non si vedrebbero e, nelle esposizioni affollate, riesco a scansare gli altri visitatori che ostinatamente si soffermano presso le opere. Provato con L’Epifania di Leinì funziona benissimo!
Per questo motivo voglio proporvi delle immagini su alcuni particolari del dipinto, affinché appaia con maggiore evidenza l’importanza dell’opera.
(cliccare sulle immagini per ingrandirle)
La pala è stata ricollocata nella parrocchia di Leinì nel 2009 dopo un’assenza durata 55 anni presso la galleria Sabauda di Torino, dove era stata trasferita nel 1954 per sottoporla ad importanti restauri.
L’associazione La Barbacana è stata promotrice di questo laborioso evento, vedi La storia minore n. 10, in occasione del quale è stato redatto un testo edito da Celid dal titolo Defendente Ferrari a Leini. L’associazione ha ancora alcune copie del libro e può essere richiesto scrivendo a posta@labarbacana.it.
In una prossima pubblicazione altre immagini.