di Christian Chiatello
Nell’elegante campanile del Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Leinì, che i leinicesi chiamano affettuosamente “la Madonnina”, ci sono due campane.
Una campana piccola si affaccia verso via Gobetti ed una campana più grande verso le scuole elementari Anna Frank.
La prima di solito viene suonata, la domenica alle 7,45, per chiamare i fedeli alla funzione religiosa delle 8.
Ben visibile la scritta COMPAGNIA DELLA BEATA VERGINE DELLE GRAZIE DI LEINI.
È inciso inoltre il nome di BARTOLOMEO DEPAOLI E CONSORTE MARIA, fatto che sta a dimostrare che la campana è stata donata da questa coppia di coniugi al Santuario. Non è riportata nessuna data.
Da un lato è raffigurata l’immagine del sordomuto Regina inginocchiato dinnanzi alla Madonna, mentre sul lato opposto è rappresentata la scena della crocifissione di Gesù Cristo.
Ben visibile è anche il nome della fonderia: ACHILLE MAZZOLA FU LUIGI VALDUGGIA, ditta attiva dal 1875 al 1990.
La campana grande, invece, è quella che scandisce le ore. Su di essa è ben visibile la data: 1827.
È un dettaglio storicamente importante, perché dimostra che la campana è più vecchia del campanile che fu costruito nel 1845.
Da notizie d’archivio non è mai stata rifusa, quindi è lì da sempre nella sua originalità.
Ciò che più mi affascina è il mistero della sua provenienza: dove ha suonato nei 18 anni prima della costruzione del campanile?
Magari, per mancanza di fondi, dopo la spesa di costruzione del campanile, piuttosto che fonderne una nuova si è preferito recuperarne una già esistente a costo minore … chissà.
Purtroppo sono poco leggibili le scritte ancora visibili su di essa e comunque non danno indizi sulla sua provenienza.
Quando sentirete rintoccare le ore dal campanile della Madonnina, pensate che quel suono ha ben 193 anni.