di Toni Balbo
In circostanze fortunose è stata ritrovata la targa della “Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Leynì”, che ha operato nel nostro Comune dal 1954 al 1978 (circa).
La targa, che era affissa all’edificio comunale, è di ottima fattura, in lamiera “bombata”, smaltata nei colori bianco e blu, fatta dalla ditta Villarboito di Torino, della quale si può ancora oggi vedere lo storico negozio in via Lagrange angolo via Maria Vittoria.
In Italia l’assistenza sanitaria è iniziata a partire dal 1848 con la formazione volontaria delle Società di Mutuo Soccorso, proseguita poi negli anni ’50 del secolo scorso con le Casse Mutua, per confluire infine nel 1978 nel Servizio Sanitario Nazionale tutt’ora vigente.
Come si può notare, la parola “mutua”, intesa come mutualità, cioè il prestarsi reciproco aiuto e assistenza, deriva dall’attività che fecero le Società di Mutuo Soccorso nell’aiuto vicendevole per l’assistenza sanitaria.
Infatti, i soci della Società Agricola Operaia di Mutuo Soccorso di Leinì (fondata nel 1851), versavano una lira al mese per avere l’assistenza di un medico e di avere un contributo di una lira per ogni giorno di malattia, per potersi pagare le medicine e un lavorante sostitutivo.
Attualmente la Società di Leinì opera nel campo della prevenzione delle malattie, contribuendo alle spese che i soci sostengono per visite specialistiche urgenti, ticket per analisi e trasporto in ambulanza, oltre a prestazioni con attività convenzionate.
Della Società di Leinì ne ho già ampiamente parlato nei numeri 18, 19 e 20 de “La storia minore di Leinì” pubblicata a mezzo stampa negli anni scorsi. Chi fosse interessato può ancora richiederla scrivendo all’indirizzo posta@labarbacana.it.
Le Casse mutua comunali sono state istituite nel novembre 1954, con la legge “Estensione dell’assistenza malattia ai coltivatori diretti”, che rendeva obbligatoria l’assicurazione per malattia ai proprietari, affittuari, usufruttuari, ecc. che si occupano della coltivazione dei campi e dell’allevamento del bestiame.
Ai Comuni veniva demandato l‘accertamento dei requisiti delle persone soggette all’assicurazione.
Agli iscritti spettava l’assistenza sanitaria generica a domicilio e in ambulatorio, assistenza ospedaliera, assistenza sanitaria specialistica, diagnostica, ecc.
In ogni comune veniva istituita una Cassa mutua dei coltivatori diretti, che insieme costituivano la Cassa mutua provinciale e che a loro volta formavano la Federazione nazionale delle casse mutue.
L’assemblea dei coltivatori diretti del Comune eleggeva ogni tre anni il consiglio direttivo, questi eleggeva un presidente e un vice presidente. Il consiglio fissava le modalità di erogazione dell’assistenza, deliberava su ogni argomento proposto dal presidente o dal comitato di gestione.
Il controllo sulla gestione della Cassa mutua comunale era affidato ad un collegio sindacale.
Al finanziamento dell’ente si provvedeva mediante un contributo annuo a carico dello stato per ogni coltivatore e suo familiare assistito e con un contributo a carico delle aziende agricole condotte da coltivatori diretti soggetti alle assicurazioni.
Queste Casse mutua comunali restarono in attività fino al 1978 quando subentrò la legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale.
La targa sarà conservata dalla Società di Mutuo Soccorso di Leinì insieme agli altri cimeli storici che documentano come la comunità leinicese sia sempre stata prodiga di iniziative volte al benessere dei cittadini.